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Premiate le tre migliori tesi di laurea prodotte nell’anno accademico 2021-22 sul tema “Engineering for People”. Brunetta: “Lo squilibrio di genere una iattura per il nostro Paese”. Perrini: “Di grande rilievo quest’anno l’ingegneria biomedica, settore in grande evoluzione”.

“C’è uno squilibrio di genere nel nostro Paese e io penso che questo sia una iattura, perché perdiamo una risorsa. Una perdita netta non solo economica ma civile e democratica. Abbiamo 4 milioni e mezzo di lavoratori nel sommerso e di questi ben 4 sono donne. Uno spreco enorme. Se questo scarto venisse colmato si avrebbe un paese più equilibrato, più serio, più giusto”. Così Renato Brunetta, Presidente del Cnel, che ha dato inizio ai lavori della terza edizione del “Premio di Laurea Ingenio al femminile”, l’evento che il CNI dedica alla valorizzazione del ruolo delle donne nell’ingegneria italiana.

“Ho una particolare simpatia per il Consiglio Nazionale degli Ingegneri – ha proseguito Brunetta -. Ho sempre detto che avrei desiderato che tutti gli iscritti all’Albo degli ingegneri entrassero nella pubblica amministrazione. Le competenze esterne, quelle degli ingegneri in particolare, sono fondamentali per il servizio pubblico”. Dopo aver sottolineato l’importanza della questione della trasparenza salariale, che serve a far emergere la differenza di trattamento tra uomini e donne, Brunetta ha così concluso: “Evviva questo premio che, oltre tutto, tratta materie fondamentali come la sostenibilità”.

All’evento è intervenuto il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Angelo Domenico Perrini che ha così esordito: “Ringrazio, in particolare, il Presidente Brunetta per aver voluto ospitare la nostra iniziativa nella prestigiosa sede del Cnel e il nostro Consigliere Ippolita Chiarolini che ne ha curato la realizzazione. Di grande rilievo quest’anno sono i temi trattati dalle tesi esaminate e premiate, tra cui quello dell’ingegneria biomedica, settore in grande evoluzione”.

Quindi Perrini ha affrontato una questione che sta molto a cuore al CNI. “In Italia – ha detto – gli ingegneri sono 1 milione, di cui solo poco più di 250mila iscritti all’Albo. L’obbligo della formazione professionale e il rispetto del codice deontologico, purtroppo, esistono sono per gli iscritti all’Albo. Tutti gli altri ingegneri non sono tenuti a rispettarli. Per questo stiamo chiedendo a gran voce l’iscrizione obbligatoria all’Albo per tutti coloro che esercitano, a vario titolo, l’attività di ingegnere”. A quel punto, è intervenuto il Presidente Brunetta che, nel condividere quest’ultima posizione del CNI, ha dato la disponibilità del Cnel a produrre un disegno di legge in questo senso.

A seguire Perrini è tornato ad insistere sulla necessità di rivedere il meccanismo del 3+2 in ambito universitario, in modo da garantire la solidità scientifica della preparazione di base dell’ingegnere. Inoltre, ha ribadito la necessità di introdurre le lauree abilitanti, previo inserimento, all’interno del percorso accademico, del tirocinio obbligatorio. “Abbiamo chiesto all’esecutivo un tavolo tecnico per il recepimento della laurea abilitante – ha detto – e siamo in attesa che venga finalmente convocato. Anche nella prospettiva di un inserimento nella PA, la laurea abilitante garantirà una serie di competenze immediatamente spendibili”. Infine, Perrini ha sottolineato come questo Consiglio Nazionale rispetti le quote di genere al suo interno e che il suo funzionamento ha beneficiato dell’allargamento della componente femminile. Tuttavia, tutto questo è avvenuto in virtù di una sentenza del Tar, mentre dovrebbe essere una legge ad aggiornare i meccanismi elettorali degli Ordini, anche per poter intervenire su altri temi come il limite dei due mandati.

Dopo i saluti iniziali, Ippolita Chiarolini, Consigliere del CNI e responsabile del progetto “Ingenio al femminile”, ha illustrato i dettagli del premio. “Quest’anno – ha detto – le tesi prese in esame sono state quelle prodotte nell’anno accademico 2021-22 sul tema: ‘Engineering for People. L’ingegneria a supporto delle ‘5P’ dello sviluppo sostenibile’. Sono state ben 274 le domande completate, ammesse e valutate, di cui 251 ammesse alla fase di valutazione. Le prime tre Università per numero di candidature sono state, nell’ordine, l’Università di Napoli Federico II, l’Università La Sapienza Roma e il Politecnico di Bari. Quanto ai tipi di laurea più rappresentati dalle candidature, abbiamo, ingegneria biomedica, ingegneria gestionale e ingegneria industriale”.  Poi, sulla base dei dati elaborati dal Centro Studi CNI, ha fornito alcuni elementi per affrontare il tema delle differenze di genere: “Nonostante negli ultimi anni siano stati fatti enormi passi in avanti – ha sottolineato – attualmente la quota di donne tra gli immatricolati ai corsi di ingegneria è del 26%, mentre le donne che hanno conseguito la laurea in ingegneria (rispetto al totale) si attestano al 31,5%. Ci conforta, invece, il dato europeo. La quota di laureate in ingegneria sul totale laureati da noi in Italia è del 7,4%, contro una media europea del 4,8%. Permane, infine, il gap salariale. Infatti, lo stipendio netto mensile delle laureate magistrali del 2016, a 5 anni dalla laurea, ammonta a 1487 euro, contro i 1755 degli uomini”. Nel ringraziare l’ex Consigliere del CNI Ania Lopez per il lavoro svolto negli anni scorsi per lo sviluppo del progetto “Ingenio al femminile”, ha così concluso: “Il percorso che le donne ingegnere fanno tutti i giorni deve essere un contributo alla crescita, alla condivisione e al superamento di ogni divario di genere, affinché non ci sia più la necessita di quote”.

Raffaella Caprioglio, Presidente di Cesop HR Consulting Company, partner del CNI nell’iniziativa, ha dichiarato: “Questo è un premio bello e appassionante. Celebra le donne attraverso un percorso di competenze molto importante. Il mondo dell’industria ha fatto molti investimenti nell’innovazione tecnologica, dunque c’è necessità di profili lavorativi con grandi competenze, non solo tecniche ma anche le cosiddette soft skills, di cui le donne sono particolarmente dotate. L’Italia ha un grosso serbatoio per il mondo del lavoro che va valorizzato: i giovani e le donne. Molti lamentano ancora uno scarso numero di laureate nelle discipline Stem, ma la realtà dice che il loro numero è in crescita. Le aziende hanno bisogno di persone che vedano le cose da diversi punti di vista e le donne in questo senso, anche per la loro diversa sensibilità, portano un grande valore aggiunto”.

Dopo il racconto dell’esperienza di Gilda Gallerati, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che si è soffermata, tra le altre cose, sul peso concreto del gap salariale, i lavori, coordinati da Guido Razzano del CNI, hanno vissuto il loro clou con la premiazione delle giovani ingegnere. Il primo premio è stato vinto da Silvia Berardelli (Università di Pavia) con una tesi di bioingegneria dedicata all’analisi del dna dell’individuo in rapporto alla sua famiglia, finalizzato all’individuazione e all’evoluzioni delle malattie genetiche. Lo studio prevede lo sviluppo di tool informatici per l’analisi del genoma umano. Il secondo premio è andato a Alessandra Ronca (Università di Pisa) per una tesi di ingegneria biomedica dedicata ad una scarpa speciale che contiene dei sensori per monitorare una serie di parametri nell’andatura dei pazienti affetti da distrofia FSHD (una malattia rara) durante le varie fasi di riabilitazione. Il terzo premio è andato a Serena Ascione (Università Napoli Federico II) per una tesi di ingegneria chimica sulla valorizzazione dei rifiuti solidi urbani per il riuso come combustibili. Sono state assegnate, infine, tre menzioni d’onore a Veronica Biancacci (Università di Bologna), Lisa Dalle Sasse (Università di Trento), Laura Modica (Politecnico di Torino).

L’iniziativa del CNI, oltre al contributo di Cesop, si è avvalsa della collaborazione delle Aziende Ambassador: a2a, ABB, Dana, Deutsche Bank, DIESSE Diagnostica Senese S.p.A., Fastweb, FREUDENBERG, Gruppo Lutech, Impresa Pizzarotti & C., Jacobacci & Partners, Minsait (Indra Italia), NTT DATA, Open Fiber, Quest Global Engineering, Rheinmetall Italia, Sasol, SISAL, Snam, Sky Italia, Targa Telematics, Telebit, Thales Alenia Space, TIM, TotalEnergies, Trevi Group, UMANA, Unoenergy, Webuild.

Inoltre, hanno garantito il loro sostegno al premio i seguenti enti e università: Politecnico di Bari, Università La Sapienza di Roma, Università degli Studi di Brescia, Università di Genova, Università degli Studi di Firenze, Università Politecnica delle Marche, Università di Trento, Università degli Studi di Napoli Federico II, Università della Calabria – DIMEG Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale, Università degli Studi di Cagliari, Università della Calabria – Dipartimento di Ingegneria Civile, Università degli Studi di Padova – DEI Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Università di Pavia – DICAr Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, Università di Pavia – Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione, AIDA – Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti.

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