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Fra le ragazze intervistate, oltre la metà immagina il proprio futuro in ambito STEM. Full smart working? “No, grazie”

Affacciarsi al mondo del lavoro è sempre più complesso per la Gen Z. Prospettive che mutano velocemente, nuove tendenze, professioni innovative, canali d’informazione inediti. Su quest’ultimo punto basti pensare che oltre 8 giovani su 10 dichiarano di cercare offerte di lavoro principalmente sul web: su motori di ricerca (49%), Instagram (19%), TikTok (7%), LinkedIn (5%) e YouTube (4%).

All’interno di questo panorama, fra aprile e maggio 2022, Umana ha intervistato oltre 400 ragazzi della Gen Z nell’ambito del Festivaldeigiovani® per indagare e fare il punto sul loro futuro lavorativo ideale. Dalla ricerca condotta dal Centro Studi di Umana emerge la preferenza, tra le nuove generazioni, di un lavoro flessibile, che consenta di cambiare azienda e posizione nel corso della carriera (il 57%), a vocazione innovativa ed in linea con le proprie passioni (39%), che permetta di viaggiare (23%) e di conoscere nuove persone (16%), dinamico e con sfide continue (14%). I ragazzi, che negli ultimi due anni di pandemia si sono confrontati con l’esperienza della Didattica a Distanza (DaD), dichiarano inoltre di preferire offerte di lavoro che non siano in full smart working (59%).

Le ragazze e le materie STEM

La ricerca delinea un quadro significativo, che conferma alcune tendenze e presenta diversi dati incoraggianti. Ad esempio, emerge un crescente interesse delle ragazze per le professioni in ambito STEM (57%): più di una su due immagina il proprio futuro nel mondo delle scienze e della tecnologia. Un dato che viene confermato dalla passione delle giovani donne intervistate per queste materie: a loro piace studiare soprattutto Scienze (26%), Tecnologia (19%) e Ingegneria (12%).

Fra prospettive di crescita e soft skill

Tra i requisiti del lavoro ideale, per i ragazzi della Gen Z sembrano esserci le prospettive di crescita e di carriera: circa il 60% dei futuri lavoratori intervistati le ritiene essenziali. Una sfida che i giovani, coinvolti in una riflessione sul tema dall’indagine di Umana, desiderano affrontare sviluppando le proprie soft skill, oggi indispensabili nel mercato del lavoro. Nello specifico, il campione intervistato ritiene fondamentali il problem solving (37%) e la creatività (25%), mentre intelligenza emotiva, pensiero critico (entrambe al 13%) e leadership (12%) vengono considerate meno rilevanti.

Sanità e Terziario i settori più ambiti

Per quanto riguarda i settori in cui i giovani si immaginano tra 5-7 anni, spiccano: Sanità (25%), Turismo e Ristorazione (17%), Moda e Lusso (11%) e ICT (10%), mentre non va trascurato l’interesse verso le Energie Rinnovabili (9%), un settore che comprendono già da ora essere ricco di molte opportunità occupazionali.

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