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Il Premio Campiello, il prestigioso concorso letterario nazionale organizzato dagli Industriali del Veneto, è arrivato a Milano.
Ed è arrivato grazie a Umana, main partner del Premio, che con la collaborazione di Fondazione Il Campiello e il patrocinio di Assolombarda, il 27 giugno ha ideato e realizzato la tappa milanese degli Incontri con la Cinquina Finalista, riunendo gli autori in una serata inedita nel prestigioso spazio dell’ARMANI/SILOS di via Bergognone. A parlare di storie, di libri, di cultura, e di impresa.
Protagonisti assoluti di questo straordinario appuntamento milanese sono stati gli autori e le loro opere: Mauro Covacich con La città interiore (La Nave di Teseo); Donatella Di Pietrantonio con L’Arminuta (Einaudi); Stefano Massini, con Qualcosa sui Lehman (Mondadori); Laura Pugno con La ragazza selvaggia (Marsilio); Alessandra Sarchi con La notte ha la mia voce (Einaudi).

Una cinquina di altissimo profilo, selezionata da una Giuria dei Letterati (formata da personalità rappresentative del mondo culturale italiano) fra 280 opere in concorso.

Madrina e presentatrice dell’evento Mia Ceran, giornalista e conduttrice di numerosi programmi televisivi.

Il premio letterario, fra i più importanti nel panorama nazionale, ha raggiunto quest’anno la 55^ edizione e la finalissima, che dovrà decretare il vincitore fra i cinque, si “disputerà” a Venezia il 9 settembre con la proclamazione, la sera stessa, al Teatro La Fenice.

I libri, e i loro autori, sono stati dunque al centro di una serata-spettacolo che ha visto alternarsi il dialogo con i finalisti, le letture di Leo De Colle e Mariangeles Torres, attori del Piccolo Teatro di Milano, e i suggestivi accompagnamenti musicali del maestro Luciano Zadro (chitarra) e dal maestro Paolo Favini (sassofono).

Vicina alle aziende, parte essa stessa di questo mondo, Umana ha voluto fortemente accompagnare il Premio Campiello di Confindustria Veneto perché rappresenta una delle massime eccellenze del nostro sistema culturale. Fatto di talenti che vanno sostenuti e storie che vanno raccontate.

Il campiello – ha detto Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana nel suo saluto introduttivo è il luogo simbolo della vita pubblica veneziana. Ci si raccoglie attorno alle “vere da pozzo” dei campielli veneziani per raccontare e raccontarsi. Per concludere negozi, per condividere le proprie storie. Già nel nome il Premio Campiello porta con sé il suo senso, l’idea della connessione fra la gente, dello scambio, del dialogo fra le persone. Il Campiello è espressione di una imprenditoria lungimirante, che investe sugli elementi fondamentali e costitutivi di una comunità.

Ed è proprio l’incontro la caratteristica – e il successo – di questo prestigioso premio letterario. Una strategica e riuscitissima osmosi tra il mondo dell’impresa, quello della cultura e quello della bellezza. Il luogo in cui ci troviamo, l’Armani/Silos, è esso stesso luogo della bellezza, dell’arte, dell’eccellenza della manifattura italiana che è anch’essa arte.

Impresa e cultura – ha concluso – sono il nostro patrimonio collettivo, fondamentali fattori di crescita economica e sociale. Sono pietre angolari su cui possiamo far crescere valori, innovazione, creatività. E qualità del capitale umano”.  

Intervenuti alla serata, oltre a Maria Raffaella Caprioglio, anche Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza e Andrea Tomat, presidente del Comitato di Gestione del Premio Campiello.

Prima degli interventi, Mia Ceran ha letto l’indirizzo di saluto della Città di Milano del sindaco Giuseppe Sala.

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