Premio Campiello
INCONTRO CON GLI AUTORI FINALISTI
della cinquantaseiesima edizione
Il Premio Campiello, il prestigioso concorso letterario nazionale organizzato dagli Industriali del Veneto, è arrivato a Bologna.
Ed è arrivato grazie a Umana, main partner del Premio, che con la collaborazione di Fondazione Il Campiello e il patrocinio di Confindustria Emilia Area Centro, il 5 luglio ha ideato e realizzato la tappa bolognese degli Incontri con la Cinquina Finalista, riunendo gli autori in una serata inedita nella prestigiosa sala della Cultura di Palazzo Pepoli, Museo della Storia di Bologna. A parlare di storie, di libri, di cultura, e di impresa.
Al centro di questo prestigioso appuntamento bolognese sono stati gli scrittori e il loro libri: Ermanno Cavazzoni con il suo La galassia dei dementi (La nave di Teseo), Davide Orecchio con Mio padre la rivoluzione (Minimum Fax) e Francesco Targhetta con Le vite potenziali (Mondadori).
Elena Janeczek e il suo La ragazza con la Leica (Guanda) e Rosella Postorino con Le assaggiatrici (Feltrinelli), sono state invece protagoniste – e per certi versi attrici – di due short film proiettati nel corso della serata nei quali hanno raccontato i propri libri in una intervista girata fra Venezia (dove idealmente nasce il Premio Campiello) e Bologna.
A condurre l’evento, e attore protagonista anch’egli dei due “corti”, Giorgio Comaschi, giornalista, attore e scrittore a propria volta.
Fra i saluti istituzionali quelli del Presidente Genus Bononiae Fabio Roversi-Monaco, del Presidente di Confindustria Emilia Area Centro Alberto Vacchi, dell’assessore alla Cultura del Comune di Bologna Matteo Lepore e del Presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello Matteo Zoppas.
“È proprio l’incontro la caratteristica, e il successo, di questo prestigioso premio letterario – ha detto Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana -. Umana ha voluto condividere con Bologna lo straordinario percorso di Confindustria Veneto perché crede nel motore della cultura, che è in grado di costruire ponti, creare incontri, generare relazioni ed amicizie, trasferire conoscenza ed eccellenza. E lo fa attraverso il filo rosso dei libri e delle storie in essi raccontate. Impresa e cultura sono il nostro patrimonio collettivo, fondamentali fattori di crescita economica e sociale. Sono pietre angolari su cui possiamo far crescere valori, innovazione, creatività. E qualità del capitale umano”.